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Calendario giuliano

Calendario giuliano, chiamato anche calendario vecchio stile, sistema di datazione stabilito da Giulio Cesare come una riforma del calendario romano repubblicano.

Giulio Cesare
Giulio Cesare

Giulio Cesare, busto in marmo; nei Musei Vaticani, Città del Vaticano.

© Photos.com/Thinkstock

Posizione ravvicinata di una pagina di calendario in tonalità blu.
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Negli anni 40 a.C. il calendario civico romano era tre mesi avanti rispetto al calendario solare. Cesare, consigliato dall’astronomo alessandrino Sosigene, introdusse il calendario solare egiziano, prendendo la lunghezza dell’anno solare come 365 1/4 giorni. L’anno era diviso in 12 mesi, tutti con 30 o 31 giorni tranne febbraio, che conteneva 28 giorni negli anni comuni (365 giorni) e 29 in ogni quarto anno (un anno bisestile, di 366 giorni). Gli anni bisestili ripetevano il 23 febbraio; non c’era il 29 febbraio nel calendario giuliano. Per allineare il calendario civile e quello solare, Cesare aggiunse giorni al 46 a.C., in modo che contenesse 445 giorni. A causa di malintesi, il calendario non fu stabilito in funzionamento regolare fino all’8 ce.

Sosigene aveva sovrastimato la lunghezza dell’anno di 11 minuti e 14 secondi, e a metà del 1500 l’effetto cumulativo di questo errore aveva spostato le date delle stagioni di circa 10 giorni dal tempo di Cesare. La riforma di papa Gregorio XIII (vedi calendario gregoriano), proclamata nel 1582, ripristinò il calendario alle date stagionali del 325 ce, un aggiustamento di 10 giorni. Il calendario giuliano è stato gradualmente abbandonato dal 1582 in favore del calendario gregoriano. La Gran Bretagna è passata al calendario gregoriano nel 1752. Alcune chiese ortodosse orientali continuano ad usare il calendario giuliano per determinare le date liturgiche fisse; altre hanno usato il calendario giuliano rivisto, che assomiglia molto al calendario gregoriano, dal 1923 per tali date. Quasi tutte le chiese ortodosse orientali usano il calendario giuliano per stabilire le date delle feste mobili come la Pasqua.

L’attuale discrepanza tra il calendario giuliano e quello gregoriano è di 13 giorni. Tuttavia, la differenza diventerà di 14 giorni nel 2100.

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