Il 1° giorno di Natale: Le lettere di Natale di Jan Huss e il suo appello per la pace sulla terra (1412)
Il riformatore religioso ceco Jan Huss (1372-1415) ha scritto due lettere dall’esilio al popolo di Praga per celebrare il Natale del 1412. Egli sottolinea che Cristo è l’operatore di pace e che il suo messaggio era “la pace sia con voi” (pax vobiscum):
Cari amici, sebbene io sia ora separato da voi, perché forse non sono degno di predicarvi molto, tuttavia l’amore che porto verso di voi mi spinge a scrivere almeno alcune brevi parole ai miei cari.
Lo! cari amici, oggi, per così dire, un angelo dice ai pastori: Vi porto una buona notizia di grande gioia che sarà per tutte le genti. E improvvisamente una moltitudine di angeli irrompe nella lode, dicendo: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!
… Tale è dunque la misericordia che viene a voi da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo nostro Salvatore, che vi concede anche la pace. Il nostro Maestro, l’operatore di pace, insegnò ai suoi discepoli ad essere operatori di pace, in modo che, in qualsiasi casa entrassero, dovevano dire: Pace a voi! Quando risuscitò dai morti ed entrò in mezzo a loro, disse: Pace a voi. Anche quando pensava di allontanarsi da loro per la sua morte, disse: Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Alla sua maniera, dunque, desidero pace anche per voi, cari amici – pace a voi da Lui, affinché viviate vite virtuose e vinciate il diavolo, il mondo e la carne – pace a voi da Lui, affinché vi amiate gli uni gli altri, sì, e i vostri nemici – pace a voi, affinché ascoltiate pacificamente la Sua parola – pace a voi, affinché parliate con discrezione – pace a voi, affinché sappiate tacere con vantaggio.
Questa citazione fa parte di una serie per “I dodici giorni di Natale” sul tema “Gloria a Dio nell’alto dei cieli, pace in terra, buona volontà verso gli uomini”
Iniziamo con due lettere che Hus ha scritto mentre era in esilio ai suoi seguaci a Praga esattamente 600 anni fa. Jan Huss fu scomunicato dalla Chiesa cattolica e costretto all’esilio per le sue critiche alla corruzione che la affliggeva. Meno di tre anni dopo che queste lettere furono scritte, Huss fu catturato e bruciato sul rogo per il reato di eresia. Rifiutò di abiurare le sue opinioni, fu costretto a indossare un cappello di carta con la scritta “Haeresiarcha” (il leader di un movimento eretico), fu legato a un palo con una pesante catena di metallo intorno alla gola, poi bruciato vivo e le sue ceneri sparse nel fiume Reno. È alla luce di queste terribili azioni che si dovrebbero leggere le sue lettere che esortano i suoi seguaci a Praga ad ascoltare gli insegnamenti di Luca che ci sarà “sulla terra la pace per gli uomini di buona volontà”. Hus continua a dire in modo molto profetico che “Perciò, alla Sua maniera, desidero pace anche per voi, cari amici – pace a voi da Lui, perché possiate … amarvi gli uni gli altri, sì, e i vostri nemici – pace a voi, perché possiate ascoltare pacificamente la Sua parola – pace a voi, perché possiate parlare con discrezione – pace a voi, perché possiate sapere come tacere con vantaggio”.