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L’esperienza degli Stati Uniti con la morfina a rilascio controllato orale (MS Contin compresse). Parti I e II. Revisione di nove studi di titolazione della dose e farmacologia clinica di 15-mg, 30-mg, 60-mg, e 100-mg di forza delle compresse in soggetti normali

I risultati di nove studi multicentrici, sequenziali crossover, di titolazione della dose di morfina orale a rilascio controllato (MS Contin 30 mg compresse, Purdue Frederick, Norwalk, CT) sono rivisti nella Parte I. Gli studi hanno dimostrato l’efficacia analgesica prolungata della preparazione nel trattamento di pazienti con dolore moderato o grave legato al cancro. Circa il 93% dei pazienti ha ottenuto un’analgesia da soddisfacente a eccellente su un regime di 12 ore quando è stata permessa una titolazione appropriata della dose. I rimanenti pazienti sono stati mantenuti con successo con un regime di 8 ore. La preparazione è stata ben tollerata e paragonabile in sicurezza alla morfina orale a rilascio immediato. Nelle valutazioni globali, MSC è stato giudicato significativamente (P inferiore a 0,05) più efficace, e con significativamente (P inferiore a 0,05) meno effetti collaterali sia degli analgesici oppioidi precedenti allo studio che della morfina orale a rilascio immediato di 4 ore. I pazienti avevano un’ampia gamma di richieste di morfina (dose media giornaliera di MSC, 240 mg; range, da 60 mg/giorno a 1800 mg/giorno); perciò sono state sviluppate diverse pasticche di MSC. La parte II presenta tre studi in cui le formulazioni MSC (compresse da 15 mg, 60 mg e 100 mg) sono state confrontate con la compressa da 30 mg all’interno di tre protocolli di biodisponibilità randomizzati, monodose, crossover a due vie, in cieco analitico, per determinare la bioequivalenza e la proporzionalità della dose. La concentrazione massima di morfina, il tempo della concentrazione massima di morfina e l’area sotto la curva plasmatica della morfina rispetto alle 12 ore e alle 24 ore (AUC 0,12; AUC 0,24) sono stati determinati in ogni studio. Non ci sono state differenze significative tra i valori associati a MSC 1 X 30 mg compresse e 2 X 15 mg compresse (studio 1), MSC 2 X 30 mg compresse e 1 X 60 mg compresse (studio 2), e MSC 3 X 30 mg compresse e 1 X 100 mg compresse (studio 3, valori aggiustati alla dose di 90 mg), tranne una differenza marginalmente significativa nello studio 3 (AUC 0,24; P = 0,04) che non era clinicamente o biofarmaceuticamente significativa. I risultati hanno mostrato che i dosaggi MSC da 15 mg, 30 mg, 60 mg e 100 mg sono bioequivalenti e proporzionali alla dose e, pertanto, terapeuticamente intercambiabili. Si è concluso che con la valutazione di routine del paziente e l’aderenza ai principi del dosaggio analgesico, MSC può essere usato con successo per controllare il dolore legato al cancro. Inoltre, la disponibilità di vari dosaggi delle compresse MSC può facilitare la gestione analgesica di una popolazione di pazienti con esigenze di oppioidi molto diverse.

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