Moby Dick (balena)
Anche se gli attacchi delle balene alle baleniere non erano affatto comuni, ci furono dei casi, di cui Melville era a conoscenza.
Uno fu l’affondamento della baleniera Essex di Nantucket nel 1820, dopo che un grosso capodoglio la speronò a 2.000 miglia (3.200 km) dalla costa occidentale del Sud America. Il primo ufficiale Owen Chase, uno degli otto sopravvissuti, registrò gli eventi nel suo Narrative of the Most Extraordinary and Distressing Shipwreck of the Whale-Ship Essex del 1821.
L’altro evento fu la presunta uccisione alla fine degli anni 1830 del capodoglio albino Mocha Dick, nelle acque dell’isola cilena di Mocha. Si dice che Mocha Dick avesse nella schiena diciannove arpioni di altre baleniere e che attaccasse le navi con ferocia premeditata. Una delle sue battaglie con una baleniera servì da soggetto per un articolo dell’esploratore Jeremiah N. Reynolds nel numero di maggio 1839 del Knickerbocker o New-York Monthly Magazine. Melville conosceva l’articolo, che descriveva:
Questo rinomato mostro, che era uscito vincitore da un centinaio di scontri con i suoi inseguitori, era una vecchia balena toro, di dimensioni e forza prodigiose. Per effetto dell’età, o più probabilmente per uno scherzo della natura … ne era risultata una conseguenza singolare: era bianca come la lana!
Mocha Dick ebbe oltre 100 incontri con le baleniere nei decenni tra il 1810 e il 1830. Era descritto come gigantesco e coperto di cirripedi. Sebbene fosse la più famosa, Mocha Dick non era l’unica balena bianca in mare, né l’unica balena ad attaccare i cacciatori. Mentre una collisione accidentale con un capodoglio di notte causò l’affondamento della Union nel 1807, fu solo nell’agosto del 1851 che la baleniera Ann Alexander, mentre cacciava nel Pacifico al largo delle isole Galapagos, divenne la seconda nave dopo la Essex ad essere attaccata, bucata e affondata da una balena. Melville osservò: