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Perché i motivi medici dovrebbero essere le uniche esenzioni dalle vaccinazioni

Come il dibattito intorno alle vaccinazioni continua a infuriare nel pubblico, le epidemie di pericolose malattie prevenibili hanno continuato ad aumentare. Per gli esperti di salute pubblica, la domanda è diventata: “Gli individui dovrebbero essere esentati dalle vaccinazioni richieste per motivi non medici? I medici hanno fornito alcune risposte con la politica approvata al 2015 AMA Annual Meeting.

I programmi di immunizzazione negli Stati Uniti sono accreditati per aver controllato o eliminato la diffusione di malattie epidemiche, tra cui vaiolo, morbillo, parotite, rosolia, difterite e poliomielite. I requisiti di immunizzazione variano da stato a stato, ma solo due stati vietano esenzioni non mediche basate su convinzioni personali.

“Quando le persone sono immunizzate aiutano anche a prevenire la diffusione della malattia agli altri”, ha detto in un comunicato stampa Patrice A. Harris, MD, membro del consiglio di amministrazione di AMA. “Come evidente dalla recente epidemia di morbillo a Disneyland, proteggere la salute della comunità nella società mobile di oggi richiede che i responsabili politici non consentono agli individui di scegliere di non essere immunizzati solo come una questione di preferenza personale o convenienza.”

Le politiche adottate durante la riunione richiedono l’immunizzazione della popolazione – in assenza di una ragione medica per non essere vaccinati – perché l’esposizione alla malattia, importazione, infezioni e focolai possono verificarsi senza preavviso nelle comunità, soprattutto quelle che non hanno alti tassi di immunizzazione. Questo inizia con gli operatori sanitari coinvolti nella cura diretta dei pazienti, che hanno l’obbligo di accettare le vaccinazioni per prevenire la diffusione di malattie infettive e garantire la disponibilità della forza lavoro medica.

Altre politiche includono:

  • Sostenere lo sviluppo e la valutazione di sforzi educativi, basati su prove scientifiche e in collaborazione con gli operatori sanitari, che sostengano i genitori che vogliono aiutare ad educare ed incoraggiare i loro coetanei che sono riluttanti a vaccinare i loro figli
  • Diffusione di materiali sull’efficacia dei vaccini agli stati
  • Incoraggiare gli stati ad eliminare le esenzioni filosofiche e religiose dai requisiti statali di immunizzazione
  • Raccomandare che gli stati abbiano un meccanismo decisionale stabilito che coinvolga medici di salute pubblica qualificati per determinare quali vaccini saranno obbligatori per l’ammissione a scuola e altri luoghi pubblici identificati

Queste politiche mirano a minimizzare il rischio di epidemie e a proteggere gli individui vulnerabili dall’acquisizione di malattie prevenibili ma gravi.

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