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Spotlight: la falena dell’atlante

Significa che passano la maggior parte del giorno a riposare per conservare l’energia, cercando un compagno solo di notte.

La pressione è sui bruchi per consumare abbastanza cibo prima di andare nel bozzolo per sostenere la falena quando rinasce.

In natura, i bruchi della falena dell’Atlante mangiano le foglie di cannella, agrumi, guava e ciliegi giamaicani.

Nella casa delle farfalle, si nutrono di ligustro del Museum Wildlife Garden.

Luke dice: “Non li lasciamo vagare liberi nella mostra perché mangiano così tanto. Questo permette loro di accumulare riserve di grasso per la vita dell’adulto.

Se non controllassimo il loro consumo, non avremmo più piante nella casa delle farfalle, così le teniamo nella loro area di alimentazione mentre crescono.”

Un gigante duraturo

Nativa di Cina, India, Malesia e Indonesia, la falena condivide il nome con Atlante, il dio Titano della mitologia greca.

Atlante aveva il compito di sorreggere i cieli per l’eternità, ed è diventato noto come il gigantesco dio della resistenza e dell’astronomia.

È giusto che una delle falene più grandi del mondo condivida un legame con Atlante, ma non è chiaro se l’insetto abbia preso direttamente il suo nome.

Gli scienziati hanno ipotizzato che potrebbe aver ricevuto il suo nome a causa dei disegni sulle sue ali, che assomigliano anche a una mappa di carta.

Il nome cantonese della falena si traduce come falena testa di serpente, perché le punte delle sue ali assomigliano alla testa di un cobra mortale.

Quando è minacciata, la falena si lascia cadere a terra e si contorce, sbattendo lentamente le ali per imitare i movimenti della testa e del collo del serpente e spaventare i predatori.

Raccolta della seta

I bruchi della falena dell’Atlante producono anche una seta simile al prodotto creato dai bachi da seta domestici.

E’ secreta sotto forma di filamenti forti, marroni e rotti chiamati fagara, e viene usata per costruire un bozzolo quando arriva il momento di impuparsi.

In alcuni paesi asiatici, i bozzoli abbandonati sono usati come borse perché sono così resistenti.

Luke aggiunge: “La falena dell’Atlante cattura l’immaginazione della gente. È un grande strumento di apprendimento per noi nella mostra perché è così intrigante.

“Spesso chiedo a un volontario di sedersi sulla panchina tenendo un bozzolo, con l’enorme insetto appoggiato sopra. Questo dà ai visitatori la possibilità unica di avvicinarsi molto alla falena e di vederne tutti i dettagli.”

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