Titus Tatius
Titus Tatius, tradizionalmente il re sabino che governò con Romolo, il fondatore di Roma. È improbabile che né Tito Tazio né Romolo fossero un personaggio storico. Secondo la leggenda, il conflitto tra i Romani e i Sabini iniziò quando Romolo invitò i Sabini a una festa e rapì le loro donne. Tito Tatius si impadronì allora del Campidoglio di Roma corrompendo Tarpeia, figlia del comandante della guardia romana. Nella battaglia che seguì, combattuta nella valle tra il Campidoglio e il Palatino, le donne sabine accorsero nella mischia e fermarono i combattimenti. Fu redatto un trattato formale che univa i Romani e i Sabini sotto la doppia regalità di Tito Tazio e Romolo. La comunità continuò a chiamarsi Roma, ma, come concessione ai Sabini, i suoi cittadini furono conosciuti come Quirites (da Cures, la principale città dei Sabini). La doppia regalità sopravvisse solo per pochi anni prima che Tito Tatius fosse ucciso da una folla.
I romani hanno letto molto nella leggenda di Tito Tatius. Oltre a vedere il regno di Tito Tazio e Romolo come il prototipo delle loro proprie doppie magistrature, trovarono in Tito l’eponimo sia dei Titienses (una delle tre tribù romane originarie) sia della confraternita religiosa conosciuta come i sodales Titii.
Tito Tizio è accreditato dalla tradizione di aver istituito a Roma altari a molte divinità (probabilmente sabine), tra cui Ops, Flora, Veiovis, Saturno, Sol, Luna, Vulcano, Summanus, Larunda, Terminus, Quirinus, Vertumnus, i Lares, Lucina e Diana.