Undergraduate Review
Abstract/Descrizione
Nel libro di James Truslow Adams, The Epic of America, egli definisce il sogno americano come “quel sogno di una terra in cui la vita dovrebbe essere migliore e più ricca e più piena per tutti, con opportunità per ognuno secondo l’abilità o la realizzazione” (404). Nel mezzo dei ruggenti anni venti, l’autore F. Scott Fitzgerald pubblica Il grande Gatsby, esaminando la lotta per il sogno americano nelle vite dei suoi personaggi di New York. Fitzgerald illustra al lettore un quadro della lotta di Gatsby per ottenere l’approvazione e l’accettazione dell’alta società e per guadagnare lo stesso status. Jay Gatsby percorre il viaggio per raggiungere il sogno americano, ma il suo sogno è corrotto e le forze esterne gli impediscono di raggiungerlo mai pienamente. La definizione di Adams continua: “Non è solo un sogno di automobili e alti salari, ma un sogno di ordine sociale in cui ogni uomo e ogni donna siano in grado di raggiungere la massima statura di cui sono innatamente capaci, e siano riconosciuti dagli altri per quello che sono, indipendentemente dalle circostanze fortuite della nascita o della posizione” (404). Questa definizione corrisponde a quello che potrebbe essere considerato l’inizio del sogno americano – “Vita, Libertà e la ricerca della Felicità” – che sono stati definiti diritti inalienabili nella Dichiarazione d’Indipendenza (US 1776). Fitzgerald mette Jimmy Gatz sulla strada giusta verso il sogno americano, ma è distorto dall’influenza dell’attenzione della società al materialismo. Lo stile di vita materialista di Gatsby, tuttavia, non conquista l’approvazione e l’accettazione dell’élite newyorkese, né il cuore della sua amata Daisy. Fitzgerald critica la società americana per aver privato Gatsby del suo sogno americano a causa della crescente ossessione del paese per la cultura del consumo e l’incomprensione del sogno americano come culmine della ricchezza.