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Fats Domino

Svelato all’Hideaway Club

Uno dei lavori notturni di Domino era in un club di New Orleans chiamato Hideaway, dove guadagnava tre dollari a settimana. All’età di 19 anni era diventato un appuntamento fisso lì, insieme a pianisti importanti di New Orleans come Professor Longhair e Amos Milburn. Come loro, Domino fu ispirato dai ricchi stili musicali di New Orleans. Fu qui che ebbe la sua prima grande occasione. Lew Chudd, capo della Imperial Records di Los Angeles, stava girando la città alla ricerca di nuovi artisti promettenti quando gli capitò di vedere lo spettacolo di Domino. Debitamente impressionato, firmò rapidamente un contratto di registrazione per il giovane musicista e lo accoppiò con Dave Bartholomew della Imperial per scrivere la canzone che divenne il suo numero distintivo e lo stabilì per sempre come “Fats” nella mente dei suoi fan. “The Fat Man”, che attingeva a piene mani da una canzone intitolata “Junkers Blues”, fu registrata nel dicembre 1949 nei J and M Studios di Cosimo Matassa, insieme ad altre sette tracce. La canzone divenne il primo grande successo rhythm and blues di Domino ed è considerata da molti osservatori dell’industria musicale come la prima vera canzone rock and roll mai registrata. Fred Ward, scrivendo in Rock of Ages: The Rolling Stone History of Rock and Roll, disse del primo grande successo di Domino: “Quale migliore canzone per introdurre il giovane cantante di quella con cui ha aperto…”. Il disco decollò, riferì Ward, “conquistando all’Imperial un certo rilievo nel mondo rhythm-and-blues e, cosa più importante, nelle sue classifiche”.

L’etichetta discografica Imperial di Chudd, che si concentrava su talenti sconosciuti del rhythm and blues del profondo sud, aveva conosciuto una rapida crescita negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale. Bartholomew, un importante trombettista e compositore, divenne il produttore e il bandleader di Domino per la maggior parte degli anni ’50 e ’60 e co-scriveva praticamente tutti i più noti successi dell’artista. Bartholomew, che rimase strettamente coinvolto con Domino fino agli anni ’80, era un musicista esperto che completava perfettamente l’istinto musicale non studiato ma brillante di Domino. Domino non ha mai imparato a leggere la musica. Una volta descrisse a Irwin Stambler, autore di The Encyclopedia of Pop, Rock, and Soul, come lui e Bartholomew collaboravano alle loro ormai famose canzoni: “Quando mi viene un’idea per una canzone, mi siedo al piano e la canto nel nastro. Poi ce l’ho e posso parlarne con Dave. Dave lavora su tutte le mie registrazioni e sugli arrangiamenti della mia band, e siamo insieme per molto tempo.”

A “The Fat Man” seguirono diversi successi. Questi includevano “Rockin’ Chair”, “You Done me Wrong”, “Please Don’t Leave Me” e il successo del 1952, “Goin Home”. Quest’ultima raggiunse il numero uno nelle classifiche rhythm and blues nel 1952. Domino dominò le classifiche R and B con queste e altre uscite dal 1952 al 1959. Nel 1954 Domino impressionò il pubblico al Moondog Jubilee of Stars Under the Stars, promosso dal famoso disk jockey Alan Freed, all’Ebbets Field di Brooklyn, New York. Altri intrattenitori che si esibirono al Moondog Jubilee furono Muddy Waters, Little Walter, gli Orioles e i Clovers.

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